| si posto l'intervista di presentazione del nuovo album di Jovanotti in cui spazia su vari temi l'ho trovata interessante e quindi mi fa piacere, se vorrete, condividerla...
Jovanotti: "Il mio disco più gioioso per mia madre che moriva"Incontro con il musicista che torna con Ora, a tre anni dallo strepitoso successo di Safari
"La persona meno indicata a presentare un disco è chi l'ha fatto", esordisce Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, mentre si mette ad una specie di consolle allestita per lui al 31esimo piano del 'Pirellone', il palazzo più alto di Milano, sede della Regione Lombardia, e comincia a mandare una "jam session di foto", sorta di viaggio immaginario nel suo nuovo disco, Ora, in uscita oggi.
E allora via, con le immagini di persone, oggetti e concetti a cominciare da quella di un grattacielo ("rappresenta innovazione e bellezza. Mi fa pensare al futuro ed è sempre un pensiero entusiasmante"), cui seguono quelle dell'architetto Gio' Ponti ("un grande italiano"), dell'acceleratore di particelle del CERN di Ginevra, di un giradischi ("ciò da cui tutto è partito, al tempo in cui mai pensavo di poter far canzoni io, ma solo di mettere quelle degli altri"), del moderno software per DJ. E ancora: pesci elettrici, case a dondolo, fagioli dall'occhio toscani che in inglese si traducono black eyed peas, Avatar ("un film che mi ha entusiasmato, è il mondo he va avanti, un esempio di opera d'arte pop"), la Love Parade di Berlino ("Un battito ritmico incessante che muove migliaia di persone per 3 giorni. Questo è un disco molto dance..."), Yanez di Sandokan ("L'amicizia in questo disco è importante"), Jovanotti con Vecchioni ("Ho aspettato una vita per fare questa foto!"), la Società Raffaello Sanzio, coppie di ogni genere ("Gaber e Jannacci, Stallio e Ollio, Io e Michele Canova mio produttore, il mio babbo e la mi' mamma"), la terra vista dallo spazio ("La mia è la prima generazione a poter vedere una foto del nostro pianeta scattata da lontano"), un'orchestra di Mariachi ("ne avevamo prenotata una per questo disco, per dire la confusione che avevo in testa...!"), l'Armenia, l'Iran, opere di Cattelan, di Wahrol ("spesso l'arte contemporanea si è accompagnata alla musica"), Steve Jobs, lo Studio 54 ("Quando c'è crisi nel mondo arriva la dance, perché la risposta è nel corpo"), i tarocchi, Glee ("lo avete mai visto? E' la svolta!"), il cubo di Rubik ("mai riuscito a finirlo"), i minatori cileni ("è italiano l'ingegnere che ha progettato il sistema per tirarli fuori") e tanto, tanto altro.
Tra le decine e decine di foto che abbiamo visto scorrere ce n'era anche una di Gianni Morandi: "Prevengo la domanda che mi farete sul Festival di Sanremo - scherza Jovanotti - Non abbiamo sentito nessuno, non si è fatto vivo nessuno, non sappiamo niente. Ma lo conduce Gianni Morandi con un grande cast e sarà un bel festival".
Ma si parla anche di Ora, un disco 'corposo' (25 brani inediti, nell'edizione Deluxe) che arriva a 3 anni da Safari, strepitoso successo, votato addirittura disco italiano del decennio. "Ora non è Safari 2 - precisa il musicista - ci abbiamo provato. Ma non funzionava. A quel punto ho voluto fare un disco come piace a me, da DJ, un disco urbano. E' davvero un disco nuovo, con suoni che hanno a che fare con adesso. E non mi importa che duri, ma che faccia star bene la gente adesso".
Il disco è il frutto di un anno creativamente fertile, ma anche molto doloroso (a causa della morte della mamma di Lorenzo, pochi mesi fa) ed è normale chiedere come sia possibile che da un momento simile possa uscire un disco tanto gioioso. "E' una compensazione. Mia mamma si è ammalata a giugno dell'anno scorso, ma stava già male dalla morte di mio fratello. Noi eravamo tutti al suo fianco e io ho fatto questo disco mentre andavo e venivo dall'ospedale. Avevo la necessità di un disco che mi facesse ballare, mi facesse stare bene. Ho voluto un disco pieno d'amore, non tanto nei testi, ma nel modo in cui è stato fatto. Mia mamma era molto orgogliosa di me, le piaceva la mia musica più allegra e io ho cercato di mettere il più possibile canzoni allegre in questo disco".
Jovanotti ha detto di aver pensato molto all'Italia, soprattutto dall'estero, mentre nasceva questo lavoro. Ma come si va oltre le immondizie che circondano questo paese? "Investendo di più, impegnandoci di più, sacrificandoci di più. Per questo disco, per esempio, ho chiesto tanto alla mia casa discografica, in un momento in cui la discografia vive una grande crisi. Non si esce dalle crisi diminuendo energia e impegno, ma aumentandoli. Gabriel Garcia Marquez dice che la più grande rivoluzione è fare bene il proprio lavoro. Quello che mi disturba di più è l'incompetenza, la mancanza di preparazione di gente che è in posti che non gli spettano, persone al comando che non sanno comandare".
E ogni riferimento a persone o fatti realmente esistenti non è certo casuale "Io non ho mai votato Berlusconi, non l'ho mai capito, anche se, quando parlavo con gente entusiasta di lui cercavo di capire. E' 20 anni che cerco di capire. E non è Ruby che fa la differenza. Non ho mai pensato che Berlusconi potesse fare qualcosa di buono, ma nella vita mi piace cambiare idea e chiedere scusa. In questo caso non è mai successo e non vedo l'ora!". "Abbiamo bisogno di un progetto. Non ho più parole come speranza e sogno. Ma c'è necessità di un progetto su cose importanti: lavoro, scuola, sanità. Sono preoccupato. Io ho sempre votato a sinistra, ma mi piacerebbe non farlo più perchè la sinistra non c'è più ma in cambio c'è un progetto per l'Italia. Mia piace Vendola, ma anche Walter (Veltroni, n.d.r.) e Granata e sono sicuro che Vendola e Fini hanno qualcosa da dirsi e anche Granata e Chiamparino. Insomma: parlatevi! Ho avuto modo di vedere l'entusiasmo degli Usa quando è arrivato Obama. Quell'entusiasmo è una ricchezza enorme, è curativo, ti permette di fare dei sacrifici. Io volentieri pago più tasse se il mio paese migliora!"
E Veltroni è ancora suo amico? Si fida ancora di lui? "Non ho cambiato opinione su di lui: è credibile, è molto esperto di politica, ha sempre fatto bene in ruoli di gestione. Non so se possa essere quell'uomo nuovo che si cerca, ma è uno preparato, intelligente, appassionato".
Marinella Mola
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